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1 aprile 2007

L'importanza del WiMax: GoogleBombing e petizione

Sono stato pochi giorni fa allo spettacolo di Beppe Grillo, che ha parlato anche di connettività e WiMax. Citerò per intero il post di Jeby "Bombardare Google per liberare il WiMax" con un'aggiunta finale:

"No, non è l'implementazione informatica della "Guerra Preventiva" ideata da G.W. Bush, ma una cosa seria o con alla base un concetto fondamentale e importante: la libertà, anche se in questo caso si tratta "solo" della libertà di accedere ad internet tramite il Wi-MAX. Prima di tutto: cos'è il Wi-MAX? Wi-MAX è l'acronimo di World Wide Microwave Acces ed è, in parole poverissime, una tecnologia che consente di diffondere internete a livello "metropolitano" senza bisogno di cavi, cioè wireless. Il Wi-MAX permetterebbe quindi di portare la banda larga anche là dove i cavi non possono arrivare o dove non

conviene farli arrivare. Inoltre permetterebbe di creare una serie di punti di connessione sparsi per le città a cui connettersi mentre si è in movimento. Bene, la tecnologia c'è, bisogna solo distribuirla! Dato che il Wi-MAX. emette radiofrequenze, il Ministero della Difesa ha dovuto procedere all'approvazione dell'utilizzo del Wi-MAX. su territorio Italiano. Così è stato ma (c'è sempre un ma), come spesso accade in Italia, il vantaggio collettivo può facilmente essere subordinato a quello personale o delle grandi aziende. Esiste concretamente il pericolo che il Wi-MAX. faccia la stessa fine dell'UMTS: invece che essere accessibile a tutti, la "liberalizzazione" distorta dello standard, ha fatto sì che questo divenisse un bene di lusso, distribuito a caro prezzo dalle solite megamultinazionali della telefonia. Così chi sperava di potersi connettere ad internet con il suo cellulare a prezzi accettabili, si è ritrovato di fronte a costi esorbitanti. Ora rischia di succedere lo stesso con il Wi-MAX., e questo non possiamo veramente permetterlo! Ma cosa possiamo noi per rendere libero il Wi-MAX.? È molto semplice, possiamo provare a bombardare Google, usare cioè la tecnica del Googlebombing: si inseriscono sul proprio sito o blog una serie di link che rimandano ad una pagina specifica. In questo caso la parola chiave del link è Wi-MAX. e rimanda a questa pagina del "partito pirata". Così facendo la speranza è che cercando Wi-MAX. su Google, il primo risultato rimandi a questa pagina, dove vengono spiegate i motivi della protesta e i modi per agire. Con la speranza che ai piani alti qualcuno si decida a fare, almeno una volta, le cose per bene!!
Liberiamo il Wi-MAX., è una chance per dimostrare al resto del mondo che anche noi siamo un Paese civile e moderno!"

Da "Jeby's Blog"

Leggete ed eventualmente firmate la petizione "Wimax libero" proposta da Andrea Rodriguez, che ha un sito in cui potete trovare ulteriori informazioni.

2 comm3nti:

Anonimo ha detto...

daje liberiamo la rete!!!!!cmq ste petizioni sono una mezza sola...

quiproquo ha detto...

Non è vero che non servono. Con la diffusione della rete e con la nascita delle petizioni online (che non hanno valore legale ma hanno valore di pressione), ad esempio, si è riusciti a togliere i costi di ricarica per i cellulari.
Un altro esempio è la trasmissione di ieri sera di Santoro nella quale si è parlato di un problema che ha assunto rilevanza nazionale soprattutto grazie ad internet ed alla relativa petizione sulla riconversione della centale di Civitavecchia (oltre che, ovviamente allo sciopero della fame in atto).

Liberiamo la rete e cominciamo a firmare le petizioni che ci sembrano utili.
Ne proporrò altre nei prossimi giorni.