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30 giugno 2006

Troppo fico per Explorer


Anima piccola nella buona sorte si esalta, nell'avversa si annulla
Epicuro

A rischio di sembrare ripetitivo per alcuni, voglio comunque provare a convincere qualcun altro a mollare Internet Explorer. So per certo che ci sono ancora parecchie persone con una dignitosa alfabetizzazione informatica che non si sono mai chiesti (e mai sapranno rispondersi) perché usano Internet Explorer. La risposta credo che sia solo ed esclusivamente la posizione di vantaggio competitivo che Microsoft si è costruita negli anni.
Explorer è uno tra i peggiori browser in circolazione: poco sicuro, poco comodo, poco free. La prima cosa che mi viene in mente è che è ormai forse l'unico browser senza tabbed browsing. Vi assicuro che una volta provato qualcos'altro non tornerete più a IE. Per promuovere l'abandono di Explorer ho messo il bollino "too cool for IE" in basso a destra nella pagina (forse per quelli che, appunto, usano IE ci sono dei problemi di visualizzazione...).

Potete provate con uno di questi:

Firefox, Mozilla Firefox Home Page

Opera, Opera Home Page

Maxthon, Maxthon Home Page

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29 giugno 2006

Settimi!

Accogliamo con un leggero dispiacere la notizia della nostra posizione nella classifica di esportatori di armi nel mondo. La notizia proviene dalla relazione annuale del SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute). Il volume complessivo mondiale degli scambi si attesta intorno ai 1200 miliardi di dollari, un record. Questa la classifica: Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Giappone, Cina, Germania e Italia. C'è anche da dire, però che dal 2004 la nostra spesa è leggermente diminuita.

Per approfondimenti:
Disarmo.org

Colgo l'occasione per promuovere anche da questo blog la campagna Banche Armate. La Campagna intende dare al risparmiatore uno strumento di pressione sulle banche italiane, al fine di ridurre se non azzerare il loro appoggio all'export bellico. Tra i risultati raggiunti, la decisione di Unicredit di lasciare il business dei finanziamenti alla produzione militare.

Per approfondimenti:
Sito della campagna
Nigrizia
Tabella Banche armate
Un articolo documentativo
Post di Beppe Grillo

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28 giugno 2006

Google Spy? Ixquick!


Non è un nuovo servizio di Google... è un titolo per richiamare il tema della privacy in rete e in particolare della privacy dell'utente durante le ricerche sui motori, appunto, di ricerca.
I tradizionali motori di ricerca registrano tramite i "log files", fra gli altri, l’ora, il termine ricercato, i siti visitati e il cosiddetto indirizzo IP dell’utente (detto in modo grossolano l'identificativo dell'apparecchio da cui vi connettete). In molti casi è possibile risalire, attraverso l’indirizzo IP, al computer - e quindi anche al domicilio - da cui è stata effettuata la ricerca.
Mi rendo conto che per come stiamo messi al giorno d'oggi in tema di privacy e diffusione dei nostri dati su internet parlare di questo tema è come in una gelida giornata d'inverno farsi addosso una pisciatina per sentire un po' di teporino (G.Gaber), ma questo non deve voler dire gettare la spugna.
Un rimedio è IXQUICK, un metamotore di ricerca che effettua la ricerca su 11 motori di ricerca diversi, senza inoltrare informazioni personali, e inoltre, a partire dall'inizio di giugno cancella dai propri ‘logfiles’ anche tutti gli indirizzi IP e le singole ‘user ID’ degli utenti.
Ho messo in alto a destra un campo di ricerca di Ixquick: usatelo!
Tra l'altro un po' per sana promozione della concorrenza, un po' per le operazioni di dubbia moralità intraprese dai più grandi motori di ricerca (Yahoo!, Google), vi invito a farne la vostra home page, come ho fatto io.

Per approfondimenti
Home page Ixquick
Ixquick elimina il Big Brother
Wikipedia: Ixquick (Inglese)

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26 giugno 2006

Il Picco. Ovvero quando il gioco si fa duro


Voglio segnalare, con la speranza di contribuire ad attirare l'attenzione di qualcuno, la questione del cosiddetto "Peak oil", ovvero il Picco del petrolio.
Un po' tutti ci siamo riempiti la bocca col petrolio, in senso figurato, ogni tanto nella vita in qualche discussione con amici e conoscenti. In effetti il tema è più che mai attuale, non c'è che dire.
Ma il senso di questo post vuole essere quello di segnalare ai non infOrmAti che dietro ai luoghi comuni, del tipo gliamericanilaguerralemultinazionalieadessopurelacina, c'è una teoria, sviluppata nella metà del secolo scorso, 1956, (quindi certo non una novità) che analizza l'andamento della produzione petrolifera in rapporto alla scoperta di nuove fonti di approvvigionamento. E quindi anche il rapporto tra domanda e possibilità fisiche dell'offerta.
Le previsioni sono quantomai azzeccate.
Il petrolio è una risorsa limitata e non rinnovabile. "Il picco di Hubbert è il momento in cui l'estrazione di petrolio raggiunge il suo valore massimo. Successivamente al picco, il ritmo a cui il petrolio viene estratto inizia a decrescere progressivamente.
Il picco si verificherà nel 2007. Dopo quella data, l'offerta di petrolio inizierà a diminuire [...] e i prezzi aumenteranno. Questo è causato dal fatto che l'offerta di petrolio non sarà in grado di soddisfare la domanda. Ci si aspetta anche un aumento della volatilità dei prezzi, ovvero forti oscillazioni nel loro valore, dovute ad effetti di natura speculativa. Entrambe le cose si stanno verificando in questo periodo; un altro elemento che sembra indicare che il picco è vicino." (ASPO Italia, Association for the Study of Peak Oil and Gas)

Questa pagina contiene una presentazione molto accessibile del tema a cura della ASPO Italia.

Questo ragionamento offre evidentemente lo spunto per riflessioni su numerosi aspetti del nostro futuro a breve, medio e lungo periodo.

Per approfondimenti:
ASPO Italia
Wikipedia: Picco di petrolio
ASPO

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23 giugno 2006

Do You Trust?


Aggiornamento, 2 novembre: Sembra che i nuovi laptop Apple non montino più (gli iMac per un periodo si..) il chip TPM (Trusted Computing Module). Bene! Grazie a Jeby per la segnalazione


Cominciamo con un argomento delicato ma leggero: il trusted computing. Che significa informatica fidata. L'applicazione di questa tecnologia potrebbe permettere ai produttori hardware/software di controllare il comportamento di qualunque dispositivo elettronico. Il TC è già una utilizzato su componenti interni a dispositivi e sistemi operativi.
Tra le aziende che fanno parte del trsted computing group ci sono AMD, HP, Intel, Microsoft, Sun e altre.




Tra i potenziali usi e abusi di questa tecnologia si possono elencare (cito dal sito di Daniele Masini):


  • violazione della privacy: ogni sistema è identificato univocamente da un'apposita chiave e quindi è riconoscibile in rete;
  • censura dei contenuti digitali: siti web con contenuti "non graditi" ai produttori, potrebbero non essere più visibili dai browser degli utenti; addirittura, documenti "scomodi" potrebbero essere non più accessibili neanche da parte dello stesso autore;
  • comportamento anti-competitivo dei produttori: il funzionamento di alcuni software potrebbe essere privilegiato rispetto ad altri (concorrenti);
  • fidelizzazione forzata dell'utente: il software potrebbe continuare a funzionare correttamente soltanto se si scaricano costantemente (magari a pagamento) aggiornamenti da Internet;
  • attuazione dei meccanismi di DRM: l'utente potrebbe non essere più in grado di fruire di contenuti digitali legittimi come fa adesso; i contenuti digitali potrebbero non essere, ad esempio, visualizzabili o copiabili più di un determinato numero di volte.


  • Per approfondimenti:
    http://www.no1984.org/
    laspinanelfianco
    punto-informatico
    DanieleMasini

    Per una lista dei dispositivi che già hanno al loro interno il chip controllore si può consultare questa pagina (controllate prima di comprare il prossimo computer!):

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    10 giugno 2006

    Il manifesto del Blog

    umile blog di microresistenza civica e di stimolo intellettuale


    Questo è il primo post di questo Blog.
    L'idea del blog nasce sostanzialmente dal desiderio di condividere con gli altri quelle informazioni che normalmente hanno difficoltà a uscire sui grandi media (o anche semplicemente interessanti).
    Questo può voler dire molte cose, ovviamente. Cercheremo di creare un centro di raccolta di informazioni, di link, di commenti e quant'altro su notizie "alternative".

    Lo scopo è, in due parole, stimolare ed essere stimolati a informarsi e a coinvolgere gli altri a fare lo stesso, in modo semplice e informale (come suggerisce il simpaticissimo gioco di parole del nome del blog), per tentare di avere almeno potenzialmente delle basi più ampie per ragionare sugli avvenimenti con qualche elemento in più! Speriamo bene.

    Seguiteci copiosi!!

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