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17 novembre 2006

Non regalare biscottini agli sconosciuti!

Chiunque pensi che il tempo passato in rete è "privato", semplicemente non usa interamente il proprio cervello
Bob, commento in rete

Le citazioni di questo post vengono da "La minaccia fantasma", di Vecna. Se alla fine della lettura, ammesso che ci arriviate (...), vorrete approfondire, leggetelo!

Pensa per uno, anzi, due attimi alla quantità di informazioni su te stesso che una persona seduta accanto a te mentre navighi per un'oretta potrebbe annotarsi: pagine visitate, numero di visite, ora delle visite, link selezionati, pubblicità cliccate, forum frequentati, prodotti che ti interessano, parole ricercate, mail inviate, ecc.. ecc.. ecc.. ecc.. ecc..

Pensa alla quantità di informazioni che potrebbe collezionare stando accanto a te tutte le volte che navigate.

Bello no?

Beh, lo può fare anche senza sedersi accanto a te.

"I cookies (biscottini) sono piccoli file di testo che i siti web utilizzano per immagazzinare alcune informazioni nel computer dell'utente. I cookie sono inviati dal sito web e memorizzati sul computer. Sono quindi re-inviati al sito web al momento delle visite successive. Le informazioni all'interno dei cookie sono spesso codificate e non comprensibili" (Wikipedia)

Utilizzati inizialmente, in periodi di modem estremamente lenti, per ottimizzare la rapidità della connessione utente - sito, evitando al navigante di dover ogni volta ricaricare per intero tutta la pagina già visitata precedentemente, "i cookie attualmente, vista la quantità di web application che usiamo, prendono significato per il server consentendogli di lasciare informazioni sul nostro computer (lingua, identificativo univoco che gli consente di farci autenticare senza login e password, date di accesso, preferenze,...)"

Ma i cookies sono inviati da una miriade di siti e, soprattutto, come fanno ad interagire gli uni con gli altri? Beh, è vero. Ma se esistesse, non so, un servizio "in grado di offrire e-mail veloci, forum gratuiti, motore di ricerca internazionale, servizi di consultazione conti correnti... ci fideremmo? [...] Si capirebbe troppo chiaramente che facendo affidamento ad un sito solo, questo sito saprebbe tutto di noi."

E se davvero "quello che abbiamo scritto in una e-mail, i siti visitati l'altro ieri e l'annuncio su un blog fossero tutti riconducibili a noi?
Sarebbe un incubo? [...] I prerequisiti tecnici perché non sia solo un brutto incubo ci sono. Sta quindi alla buona fede dell'entità non sfruttare questi dati contro di noi."

L'entità, se non fosse chiaro, sono i motori di ricerca e le loro mille applicazioni gratuite. Mi ha colpito leggere che Windows riconosce come oggetto potenzialmente pericoloso GMail! Nell'articolo citato si parla anche di spyware... non siamo così lontani.

Inquietante.



Soprattutto se si fa un breve controllo sulla durata dei cookies stessi. Google ha impostato la scadenza del suo cookie sul 17 gennaio 2038.
"Il cookie del quale parliamo esiste ben prima che venissero lanciati servizi quali Gmail, Orkut, gli utenti Google per newsgroup e tutti gli altri strumenti gentilmente offertici. E prima a che serviva? A che serviva un cookie con una durata così PALESEMENTE INFINITA? L'unica utilità che mi spiego è quella di poterlo tenere facilmente memorizzato in uno dei suoi infimi e lenti database, e poter selezionare le ricerche che un cookie ha effettuato nei suoi mesi di attività. Un cookie = un computer. Questa è paranoia? Viene fatto, attualmente, ora però è sotto forma di servizio (prima solo una feature dietro le quinte)".
Segnalo che ho personalmente constatato che un cookie di Bloglines scade il 24 ottobre 2056. niente male!
Nel 2038 scadranno anche quelli di blogger e quelli di operamail.
Solo il 2037 per msnlive e Yahoo!!
Gli altri cookies che ho abilitato hanno scadenze molto più dignitose...
Dai un'occhiata anche ai tuoi e facci sapere!!

Ma il fine qual è? A voi la risposta.. anche se ve ne suggerisco due:
  1. il primo e più verosimile è la pubblicità.
  2. il secondo e meno verosimile e, credo, eventualmente indiretto (in questo senso) è più, come dire, politico in senso lato (date un'occhiata qui...).

Che fare? Poco, in realtà...
  • Utilizzare un buon browser che permetta un controllo attivo sui cookies (tipo Mozilla o Camino, per Mac);
  • Eliminare i cookies con frequenza;
  • Cercare di limitare l'uso dei suddetti servizi al minimo indispensabile;
  • Provare il motore IxQuick;
  • Cominciare ad utilizzare, o almeno a conoscerne l'esistenza, del social bookmarking, che permette di effettuare delle ricerche senza affidarsi a quello che gli algoritmi di pagerank di google reputano sia la cosa migliore per noi, ma basandosi su quello che è stato utile ad altri utenti.

o fregarsene...

A voi la scelta, comunque legittima.



1 comm3nti:

Anonimo ha detto...

perbacco!! questo post è utilissimo!! grazie!! a prestissimo.. silvia